Intanto, al palazzo di Cartignone, Talia aveva espresso il suo desiderio di sposare Bumin.
Frigoros osservò per qualche istante la ragazza.
Il Sole filtrava tra le alte torri del palazzo di Cartignone, mentre dalla campagna circostante intensi bagliori di verde, accompagnati da mille e più colori, generavano un intenso alone che sembrava avvolgere ogni cosa.
"Da grande sposerò un principe e diventerò una regina quando lui sarà re!" Esclamò la piccola Eileen.
"Io invece" disse Talia "viaggerò per il mondo! Viaggerò e vedrò i posti più belli... ogni giorno dormirò in una città diversa! E' questa la vita che voglio!"
"Io non voglio lasciare Cartignone..." mormorò Eileen "... è la mia casa... e poi non c'è un posto più bello di questo al mondo!"
"Invece si!" Rispose Talia. "Alcuni soldati di mio padre hanno viaggiato molto e li sento raccontare ogni sera delle mereviglie che hanno visto!"
"Ah, siete qui, birbantelle!" Esclamò Frigoros appena le ebbe viste.
"Papà!" Gridò di gioia Eileen, correndogli fra le braccia.
La piccola Talia sorrise.
"Quando tornerà il mio papà?" Chiese la bambina.
"Oh, ma il tuo papà tornerà molto presto!" Rispose Frigoros prendendo in braccio anche lei. "E' andato in una città vicina e nel frattempo resterai con Eileen e me. Sei contenta?"
Talia allora si avvicinò al volto del signore di Cartignone e gli diede un bacetto sulla guancia.
"Ahi..." mormorò poi la bambina strofinandosi la manina sulla bocca "... la barba pizzica..."
E il principe Frigoros scoppiò a ridere.
Quel lontano ricordo lo raggiunse mentre osservava il volto di lei.
"Fino a pochi anni fa" pensava "era una bambina vivace che arrossiva quando giungeva a corte... ricordo ancora quando restava a fissare sognante il cambio della guardia o le parate che aprivano i tornei... e ora invece... mi parla da donna..."
Si avvicinò, quasi a cercare il suo sguardo.
"Da piccola ricordo" disse il principe di Cartignone "che nulla sembrava intimidirti... neanche quando mi confessavi qualche marachella... ora invece che mi parli di quello che dovrebbe essere il tuo desiderio più grande, la tua gioia più bella, non riesci nemmeno a guardarmi negli occhi..."
E le accarezzò il viso con paterna tenerezza.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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