Avvolte nella penombra di quella piccola stanza, il monaco e Bethan sembravano incerte figure che danzavano sui deboli bagliori liberati dal braciere.
Il crepuscolo era ormai giunto e l'oscurità stava vincendo, come ogni notte, sulle ultime luci del giorno morente.
Il monaco chiuse allora l'unica finestra aperta, posta in alto sulla parete, ed accese tre candele.
Aveva ascoltato in silenzio il racconto della ragazza e quando questa ebbe finito di parlare, il chierico le si avvicinò.
"Una volta..." cominciò a dire "... mentre ero in una vecchia missione presso Granada, giunse un moro ferito... alcuni dei miei fratelli avevano timore anche solo di toccarlo, definendolo un infedele... ma alla fine la carità e la pietà conosciute da ogni buon Cristiano, ma che in realtà sono dominio di ogni valore ed ideale umano, ebbero la meglio e così decidemmo di curare le sue ferite... il guerriero si riprese presto e restò allcuni giorni alla missione... e trascorrevo con lui diversi pomeriggi a conversare... era un uomo di grande cultura ed intelligenza, sensibile e pioetoso verso i suoi simili, al di là del credo e della razza... ed un giorno mi raccontò una parabola mussulmana..."
Un peccatore giunse al cospetto di Dio per essere giudicato. Il Signore lo trovò colpevole di gravissime colpe e lo condannò alla dannazione eterna.
Diede così ordine ai Suoi angeli di gettarlo nel fuoco eterno.
E mentre veniva portato via dagli angeli, il peccatore si voltò verso il Signore e restò a fissarLo.
Egli allora richiamò i Suoi angeli, affinchè il peccatore fosse condotto di nuovo al Suo cospetto.
"Perchè mi guardi?" Chiese l'Altissimo. "Trovi forse ingiusto il Mio giudizio?"
"No, mio Signore..." rispose il peccatore "... ma non posso fare altro che invocarTi e fissarTi... ho solo Te..."
Dio allora ordinò che la sua sentenza fosse applicata e di nuovo gli angeli portarono via il peccatore.
Ma questi continuava a fissare il Signore.
E ancora una volta Dio richiamò i Suoi angeli.
"Perchè continui a fissare il Signore Dio tuo?"
"Perchè Sei il mio solo conforto e la mia sola speranza... e neanche Tu, mio Signore, puoi impedirmi di confidare in Te..."
Dio annuì e ordinò ai suoi angeli di gettare il peccatore negli inferi, ma questi non riusciva a distogliere lo sguardo dal suo Creatore.
E per la terza volta Dio richiamò a Se gli angeli.
"Continui a fissare il Padre tuo?" Chiese l'Altissimo.
"Non ho altri che Te... nei momenti di bisogno non ho mai smesso di cercare il conforto di mio padre... ed egli era solo un uomo... come potrei fare diversamente con Te che sei il Padre mio perfetto... in Te confido e da Te tutto spero..."
Dio allora, mosso a pietà dalla Fede di quel peccatore, ordinò agli angeli di liberarlo e di farlo sedere accanto a Se.
Il monaco allora, finito di raccontare la storia, fissò Bethan e le sorrise.
"Non esiste nulla nel Creato" disse "che sia grande quanto la Misericordia di Dio... Egli perdona perchè ama... e perdonerà anche voi."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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