Mentre stava battendosi contro quei pazzi furiosi, Gaynor venne aggredita alle spalle, sentendo pochi secondi dopo la voce di una trasfigurata Lyan che le urlava contro. Quel demonio le strinse così forte i polsi che i due pugnali le caddero dalle mani. La sua forza era inaudita e, per quanti sforzi facesse Gaynor per scrollarsela di dosso, lei rimaneva aggrappata saldamente alla sua schiena.
"Maledetta serpe!" le urlò Gaynor, "Se pensi che ti renderò le cose facili ti sbagli di grosso!"
E così dicendo, cominciò a correre all'indietro verso una delle colonne a cui fino a poco tempo prima erano legati i suoi compagni. L'impatto con la colonna fu forte e Gaynor ripetè il gesto fino a sentirsi le gambe tremare, nella speranza che quel piccolo mostro lasciasse la presa.
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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