Cittadino di Camelot
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Le mura di Cartignone.
Non era occorso molto tempo per raggiungerle.
Eppure per tutto quel tempo erano sembrate così distanti, così irragiungibili!
Persi in quella interminabile notte, tra quei tunnel pieni di terrore, Cartignone e le sue torri era sembrate soltanto un ricordo lontano, solo l'ombra di un sogno, o l'immagine sbiadita di qualche antica leggenda.
Invece in quel momento apparve ai loro occhi quasi risplendente. Era viva, era concreta, con le sue alte mura di cinta e le bandiere che svettavano allegre sulla cime dei torrioni. Sembrava persino vestita a festa, come se avesse dovuto accogliere quei suoi figli ritornati infine dall'Inferno stesso.
Tuttavia, appena Morven ebbe fermato il suo cavallo nei pressi delle mura, gli parve che quella smagliante allegrezza che emanava dalla città non fosse una gioia reale. Quelle bandiere, quei drappi colorati che adornavano gli edifici sembravano nascondere una velata tristezza, come un'ombra di indefinita e vaga paura.
Il ragazzo fissò quello spettacolo a lungo, in silenzio perfetto, come se fosse in attesa di udire qualcosa.
Quindi si girò verso i suoi compagni.
"Signori, giungere fin qui non è stata che la parte più semplice. Ma voi tutti avete sentito dalle labbra di quel vile di Dukey cosa si prepara a Cartignone in questo momento. La città sarà blindata, e quegli eretici avranno di certo provveduto affinchè nessuno potesse guastare loro la festa... e noi siamo i primi nella lista degli ospiti indesiderati, su questo non c'è dubbio!"
Guardò con attenzione ognuno di loro, poi, vedendo che nessuno aveva osato interromperlo, prese coraggio e decise di proseguire, nonostante la giovane età non lo autorizzasse ancora a prendere simili decisioni.
"Io, però, ho un piano. La città è in festa, e la notizia di un simile matrimonio, tanto importante per Cartignone e tutte le sue terre, avrà di certo attirato molta gente in città, e richiesto sontuosi preparativi. Lord Frigoros non avrà badato a spese per festeggiare la sua pupilla, e questo fatto gioca a nostro favore... non sarebbe per nulla strano, ad esempio, se una compagnia di musici e saltimbanchi fosse stata invitata in città per rallegrare il banchetto di nozze!"
Si fermò, prese fiato un istante, quindi si rivolse a Iodix.
"Iodix, amico mio... voi siete di certo avvezzo a simili spettacoli e conoscete bene l'arte di recitare... date una sistemata ai vostri vestiti e tornate ad essere il lieto giullare di corte che siete stato un tempo presso il vostro signore"
Poi guardò Goldblum.
"E tu, coraggioso amico... ti chiedo di fingere per il bene di questa causa... gli uomini della tua razza non sono molto noti da queste parti... un nano è una stravaganza che può essere facilmente spacciata come meraviglia, specialmente se conoscete qualche giochetto per intrattenere i presenti... "
Rivolse un sorriso gentile a Gaynor, che pure li aveva voluti seguire nonostante le tante avversità. Le prese la mano con cortesia.
"E anche a voi, mia signora, devo chiedere un piccolo sacrificio al vostro decoro... ma una bella danzatrice, un'aggraziata zingarella, sarebbe perfetta per la nostra compagnia di girovaghi... e quanto a me, nonostante preferisca la battaglia e la lotta, quando ero ragazzo sono stato istruito al canto e alla musica dai migliori maestri delle mie terre, e posso farmi passare per un cantore"
A quel punto il suo sguardo cadde su Belven, che lo fissava serio e attento.
"Purtroppo, capitano, di più non posso fare. Portare altri di noi sarebbe una follia, e il vostro viso è fin troppo noto a Cartignone. Dovremo andare solo noi e tentare la sorte, sperando che il nostro inganno riesca, mentre voi dovrete restare qui, pronti ad affrontare qualsiasi evenienza. Ma credetemi, se avremo successo, faremo come quei prodi fecero a Troia, e gli uomini di Guxio malediranno allo stesso modo i Danai e i loro doni!"
Quindi tornò a guardare i suoi compagni che lo avevano ascoltato con pazienza, e si lasciò sfuggire un leggero sospiro, come se in realtà avesse compreso solo in quel momento la pericolosità del suo piano.
"Allora, signori... cose ne pensate?"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
Ultima modifica di Morrigan : 18-02-2011 alle ore 03.12.23.
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