I cavalieri, aiutati dai prodi nani, cominciarono ad appiccare il fuoco a quel luogo ormai maledetto.
"Presto le fiamme divoreranno ogni cosa..." disse il Cavaliere Verde "... meglio affrettarci a lasciare questo luogo."
"Si, le fiamme cancelleranno i resti materiali di questo tempio di morte…” intervenne il Cappellano “… ma purtroppo il ricordo degli orrori che si sono consumati al suo interno resteranno per sempre come un marchio nella memoria delle gente…”
“Si, ma saranno le fiamme dell’eterna dannazione a consumare i responsabili di questi misfatti.” Replicò il misterioso cavaliere.
Poi, ascoltato il discorso tra Cavaliere25 e la giovane Giselide, disse:
“Anche se quei fanatici non infestano più il bosco, sarebbe comunque rischioso avventurarsi da sola. Damigella…” fissando Giselide “… sono padre anche io e posso comprendere la pena che sta provando ora il vostro… ma nulla può egli desiderare più di sapervi al sicuro. Ascoltate… voi verrete con noi a Cartignone, dove eseguiremo gli ultimi ordini di sua grazia il vescovo… e quando tutto sarà finito vi riporterò io stesso a casa vostra. Fidatevi, è la soluzione migliore.”
Giselide fissò Cavaliere25 e poi il Cavaliere Verde.
“Vi ringrazio, milord!” Rispose sorridendo. “Farò come mi avete detto!”
“Bene.” Annuì il Cavaliere Verde. “Allora non vi è più altro qui per noi. Prepariamoci a partire!” Ordinò poi ai suoi uomini.
“Avete fatto un bellissimo gesto, cavaliere.” Disse il Cappellano.
“Grazie, monsignore…” rispose il Cavaliere Verde “… ora mi preme solo ritornare il prima possibile a Cartignone… e voglia Iddio che non sia troppo tardi…”
“Abbiate Fede, amico mio.” Lo rincuorò il chierico.
Poco dopo partirono tutti alla volta di Cartignone.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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