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Vecchio 21-02-2011, 03.45.39   #1182
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
L’acciaio delle spade rifletteva bagliori vivissimi quando le due lame venivano colpite dai raggi di luce che delle vetrate raggiungevano il matroneo.
Il rumore dei fendenti e le urla dei due contendenti echeggiavano in tutta la cappella, quasi accompagnati dalle grida di coloro che erano rimasti a guardare lo scontro nella navata sottostante e dal vocio delle preghiere delle monache nel matroneo.
Bumin indirizzava i suoi colpi con rabbia e cieca determinazione, conscio che il suo avversario rappresentava l’ultimo ostacolo ai propositi del suo credo.
Guisgard, da parte sua, cercava ora di evitare, ora di parare quei colpi, sentendo la fatica aumentare sempre di più.
Egli infatti cominciava ad accusare le privazioni e gli sforzi sofferti durante la prigionia nel covo dei fanatici Atari.
“Cominci ad indietreggiare ora, cane?”
Guisgard lo fissò e non rispose nulla, per non concedergli nemmeno il vantaggio di un istante.
Bumin allora caricò basso e solo saltando sul bordo del matroneo e aggrappandosi ad una delle colonne Guisgard riuscì ed evitare quel colpo.
Bumin provò a colpirlo di nuovo, ma il cavaliere gli bloccò quel fendente proprio contro la colonna, per poi tirargli un calcio nello stomaco.
“Maledetto…” mormorò dolorante Bumin.
Ma quell’attimo durò poco.
L’Ataro saltò anch’egli sul bordo del matroneo e ricominciò a mandare fendenti contro il suo avversario.
Ed uno di questi lacerò la tunica di Guisgard, lasciando un taglio sul suo petto.
Il doloroso colpo avrebbe fatto precipitare di certo il cavaliere se non si fosse aggrappato alla colonna.
A quella scena tutti i presenti gridarono, mentre le monache pregarono ancora più intensamente.
“Sei… sei finito!” Esclamò Bumin con una folle esaltazione impressa sul suo volto.
Cominciò allora a tirare colpi violentissimi che il suo avversario, aggrappato alla colonna, parava a stento.
Ed uno di questi fu talmente forte che spezzò la spada di Guisgard.
“Raccomanda l’anima al diavolo, cane!” Sentenziò Bumin mentre si accingeva a sferrare quello che sarebbe stato il colpo di grazia.
Ma un attimo prima che ciò avvenisse, Guisgard conficcò la sua spada spezzata nello stivale di Bumin, spaccandogli il piede.
Un grido di disumano dolore emise il fedele di Guxio, arrivando a sputare sangue dalla bocca.
Ma mentre Guisgard cercava, tormentato dalla ferita al petto, di risalire oltre il bordo del matroneo, nonostante il colpo subito, con un impeto di rabbia mista ad odio, Bumin gli si lanciò contro.
I due cominciarono a lottare a mani nude.
Bumin tentava di spingere giù Guisgard, mentre questi cercava di restare aggrappato disperatamente al suo avversario.
Ma per la foga Bumin si sporse troppo in avanti ed afferratolo per la tunica Guisgard lo tirò verso di lui.
Un attimo dopo Bumin precipitò nel vuoto.
Il suo corpo andò a conficcarsi sulla lancia della statua dell’Arcangelo Michele, mentre Guisgard lo fissava dall’alto, aggrappato con le ultime forze al bordo del matroneo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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