[Talia]

Mi dispiace infinitamente, mia cara, leggerti così triste e avvilita... e immagino che vi sia davvero poco da poter dire in merito. Non ti dirò che capisco quello che provi, perché sarebbe forse presuntuoso da parte mia. Non ti dirò neanche di guardare avanti, perché qualche volta -credo- questo non è ciò di cui abbiamo bisogno.
Quello che posso dirti è semplicemente quello che so... qualche volta capita di essere tristi e in quei momenti ci sembra che niente vada per il verso giusto, in quei momenti in cui tutto è nero ci sembra che la felicità sia un pallido miraggio all’orizzonte dai tratti sfumati e non bene distinguibili... ebbene, io ho imparato una cosa da quei momenti: ho imparato che essi durano finché non si ha il coraggio di tendere la mano. Quando lo si fa, poi, ci si accorge che non si è affatto soli come credevamo ma che siamo circondati da persone che, a più livelli, ci vogliono bene e non vedono l’ora di vedere quella mano tesa per poterla afferrare e tirarci fuori dalla palude.
Il mio consiglio, dunque, è semplice: tendi la mano senza paura e sono certa che molte persone la afferreranno e la stringeranno forte.
Da parte mia, nel mio piccolo, ti lascio un bacio e un forte abbraccio.