Le grida della gente che fissava il matroneo e le monache che quasi avevano paura ad avvicinarsi a quel cavaliere.
Gettò uno sguardo su Bumin e poi i suoi occhi corsero tra la folla che riempiva la navata, fino a quando riconobbero il volto di lei.
La fatica allora sembrò svanire, come il bruciore che pulsava dalla ferita sul petto.
Ma un attimo dopo, Guisgard, si rese conto dei soldati armati che circondavano Talia e Frigoros, sotto lo sguardo demoniaco di Guxio.
Con uno scatto improvviso si lanciò sui veli che scendevano dal matroneo all’abside centrale e che, strappandosi, fecero calare il cavaliere proprio davanti all’altare.
Arrivò quasi a toccare la sua amata, quando i soldati lo bloccarono, puntandogli contro le loro spade.
L’applauso sarcastico di Guxio allora echeggiò nella cappella, ormai dominata da un’irreale silenzio.
“Che magnifico duello....” sorridendo il capo degli eretici “… e che scenografico slancio per raggiungere la tua bella… già, un vero peccato uccidere un uomo così, vero, mia cara?” Rivolgendosi poi a Talia.
“Non provare neanche a toccarla, maledetto assassino!” Urlò Guisgard.
“Hai sconfitto il più forte cavaliere di Cartignone” replicò Guxio “e sono purtroppo costretto ad ucciderti… certo, è uno spreco eliminare uno come te… sei di certo il migliore spadaccino che io abbia mai visto e, non ti nego, vorrei averti al mio servizio… magari proprio al posto di Bumin… ma non potrei mai fidarmi di te… tu sei irrimediabilmente afflitto da un male senza cura…” fissò Talia per qualche istante e poi aggiunse “… un male che neanche il mio potere potrebbe far svanire… un male che annebbia a tal punto la ragione da farti credere che tutto ciò che di più prezioso ci sia al mondo sia racchiuso negli occhi di una donna… ed io quindi non avrei nulla con cui comprare la tua fedeltà...”
“Guxio, sei stato una serpe in seno!” Gridò Frigoros. “E che io sia maledetto per non averlo mai compreso!”
“Hai poco da maledire…” mormorò il chierico rinnegato “… la tua sorte non sarà diversa da quella di questo sciocco innamorato…”
“Tu invece, povero pazzo, sarai dannato per sempre…” disse Guisgard, con uno sguardo carico d’odio.
“Portate via questi due…” ordinò Guxio ai suoi e prendendo Talia con sé.
“Dovrai prima farmi uccidere” ringhiò Guisgard “per portarmi via!"
“Come desideri…” rispose Guxio “… tenetelo fermo e decapitatelo!” Ordinò ai soldati che circondavano il cavaliere.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Ultima modifica di Guisgard : 22-02-2011 alle ore 03.37.59.
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