“Lascia scivolare il pugnale nella mia tunica lacerata all’altezza del petto…” mormorò Guisgard a voce bassa a Talia, mentre lei era ancora stretta a lui.
Poi alzò il capo e la fissò.
“Ti dispiace?” Disse a voce alta. “Perdonarti? E per cosa? Tranquilla, non ho nulla da perdonarti…” aggiunse con un malinconico sorriso, che sembrava voler celare tante cose.
“Ora basta! La mia pazienza ha un limite! Ti ho concesso di salutare quell’inetto per l’ultima volta! Ora può morire!”
Gridò Guxio, prendendo Talia per un braccio e tirandola a se con forza.
“Avanti, mozzategli la testa!” Ordinò poi ai suoi uomini. “Sarà il degno sacrificio che aprirà il mio dominio a Cartignone!”
Ma proprio in quel momento si udirono grida e rumori di armi provenire dall’esterno.
Ci fu un attimo di stupore, fino a quando sulla porta della cappella comparvero diversi cavalieri e nani armati.
“Cartignone è sotto il nostro controllo!” Proclamò il Cavaliere Verde avanzando verso l’altare. “Prendiamo il potere in nome di sua grazia il vescovo nella persona dell’inquisitore Ramon de Calamberga!”
Dalla folla allora, approfittando del momento propizio, Goldblum si lanciò sulle due guardie che tenevano ferma Gaynor, ferendole a morte e liberando la ragazza.
Al nano si affiancarono subito Belven, Cavaliere25 con Giselide e Iodix.
Un attimo dopo l’intera cappella e tutto il palazzo furono circondati dalle milizie del misterioso Cavaliere Verde.
E subito, alcuni soldati si avvicinarono a Guxio, per proteggere il loro maestro da quei cavalieri appena giunti.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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