Ramon sorrise lievemente a quelle parole di Talia.
“Quando, giovanissimo, giunsi al monastero Bretone di San Cristoforo nel Wessex…” cominciò a dire “… conobbi un vecchio monaco… era stato un cavaliere che dopo una vita avventurosa aveva sentito il bisogno di cercare serenità fra le mura di quel monastero… lui mi insegnò molte cose… e spesso, quando ero indeciso sul da farsi, era solito dirmi… sai che differenza c’è tra me e te, ragazzo mio? C’è che io sono vecchio e tu giovane! Che tu credi di essere immortale, padrone della tua vita e del tempo, mentre io ho imparato a non credere più a questa cosa…”
Si voltò verso la ragazza sorridendole:
“Il tempo che ci è dato va vissuto fino in fondo… ed è sciocco sciuparlo… il nostro sir Guisgard è nelle scuderie… si vanta di avere un cavallo degno di Pegaso… ma credo ci siano ali ben più robuste di quelle del mitico destriero… sono certo che esse vi condurranno da lui prima che possa lasciare Cartignone… questo è vostro…” mostrandole l’arco “… così potrete ringraziare voi stessa quel cavaliere per aver ritrovato il vostro arco…”
La salutò con un rispettoso inchino e svanì nella strada principale, tra la folla in festa.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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