Milady, come siete dura con me...

E sia, grato del bel costume che mi avete donato, ecco a voi tutti un nuovo enigma...
Nigros Vito fu uno dei più grandi pensatori e dotti del suo tempo.
Per le sua vasta cultura, che nel tempo ha assunto dei tratti leggendari, e per la sua saggezza fu chiamato dall’Arciduca Taddeo III°, detto il Clemente, come precettore del nipote prediletto e suo successore.
Sono diversissimi gli episodi che raccontano la vita di questo straordinario sapiente ed uno di questi è il seguente…
Durante uno dei suoi viaggi nel Nord Italia, il filosofo fu ospitato nella città di Piacenza, nel palazzo delle autorità.
Qui Nigros discusse con i presenti su quale forma di governo fosse la migliore.
I Piacentini, ovviamente, lodavano i liberi comuni, indipendenti dal potere imperiale e da quello della Chiesa.
Nigros invece, quasi facendosene beffa, non solo ne evidenziava i limiti, ma con argute dimostrazioni elogiava la perfezione dei regimi aristocratici e monarchici.
Non avendo allora modo di controbattere le argomentazioni del filosofo, i Piacentini cercarono di prenderlo in fallo sulle sue stesse conoscenze.
Furono allora fatti chiamare tre maestri della prestigiosa scuola di Piacenza, per testare se davvero le conoscenze di Nigros fossero all’altezza della fama del filosofo.
I tre maestri allora cominciarono a parlare:
I MAESTRO: Omero viene considerato, a ragione, come il più grande poeta mai nato. I suoi poemi sono capolavori senza tempo, che gli antichi quasi venerarono come summe dell’intero sapere. I grandi filologi di Alessandria e di Pergamo studiarono, attraverso questi testi, oltre la poesia e la grammatica, anche la storia e la geografia.
Grande merito per la loro conservazione va al tiranno ateniese Pisistrato, che per primo ordinò di mettere per iscritto i poemi omerici.
II MAESTRO: Se Omero senza dubbio è il più grande, il tempo degli antichi ci ha dato altri straordinari poeti. Uno di questi fu Virgilio.
Egli fu sublime cantore del regime augusteo.
Con il suo capolavoro, l’Eneide, Virgilio non solo celebrò Roma attraverso una leggendaria origine, al pari delle città del mondo greco, ma cantò come nessun altro il ruolo dell’imperatore come salvatore della repubblica e del popolo romano.
III MAESTRO: Ma non solo i tempi antichi videro grandi poeti. Anche in tempi recenti abbiamo avuto straordinari cantori di versi e rime.
E di quest’epoca il primo fra tutti fu senz'altro Dante Alighieri, ben conosciuto come Sommo Poeta.
La sua inarrivabile opera fu da lui intitolata Commedia, perché aveva inizio incerto, partendo dagli inferi, ma terminava bene, giungendo in Paradiso, e Divina per la materia trattata.
In essa il Sommo Poeta raccoglieva l’intero sapere universale e consegnava alla storia un’opera immortale.
Nigros ascoltò con attenzione i tre per poi sorridere.
“La popolazione della bella Piacenza” disse “parte di certo svantaggiata in confronto alle genti vicine, visto che non tutti i suoi maestri conoscono bene le dottrine di cui parlano!”
Infatti uno dei tre maestri, nelle sue parole, ha riportato una grave inesattezza.
Chi fra loro tre, mie belle dame ed arguti cavalieri, è il maestro impreparato?