Penèlope
Beh, ormai è più di una settimana che vagabondo per Camelot.
Sono felice di aver trovato, tra voi, alcuni spiriti affini.
Certo, la mia affermazione è un po' azzardata, poiché è basata solo da alcune letture e qualche raro scambio di battute.
Comunque, è quel che sento!
Naturalmente, tutto questo bel giro di parole ha uno scopo: una poesia!
L'ho scritta un bel po' di tempo fa. È dedicata a me stesso (anche se si parla di un noto personaggio femminile), ma estendo la dedica agli spiriti di cui sopra, in particolar modo per quelli che scrivono poesie, che dipingono o che amano la fotografia.
[Penèlope]
Sarà per questo...
perché non so più distinguerle,
la realtà e la fantasia;
sarà per questo, forse,
che le confondo a volte.
Ma è così che sopravvivo...
Su quel confine sottile
che interferisce con la mia vita:
forse,
sono i fili con cui scrivo,
anche se, spesso,
io non comprendo
s'è solo frutto della mia mente
o s'è vero, poi, quel che si dice
che tutto questo
è già stato pensato,
preordinato.
Ma son storie, le mie,
che sono immagini mitiche
tessute con gioia
su memorie passate
e intrecciate alle trame
di future speranze.
Immagini, queste,
che non bisognan parole.
Pensieri,
che son scoloriti dai giorni:
macchiati dall'ira,
lavati dal pianto.
Immagini, infine,
che sono una sola:
il ritorno di un tempo,
che attendo paziente,
da troppe stagioni;
tanto più che il ricordo
s'è fatto confuso
e solo nei sogni
ne rivivo i colori.
Così, è la notte
che disfa il disegno,
restituendo un miraggio
(un altro riflesso);
ed io seguo aggiornando
quei contorni sfumati,
su quest'unica tela
ch'è il mio solo possesso!
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Se a ciascun l'interno affanno si leggesse in fronte scritto, quanti mai, che invidia fanno, ci farebbero pietà! (Metastasio) 
Ultima modifica di Emrys : 30-03-2011 alle ore 18.42.42.
Motivo: errore di battitura
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