Guisgard si voltò di scatto, come chi è sempre all’erta.
“Una privilegiata dite? Mi fate troppo onore, milady!” Disse Guisgard, riuscendo subito a celare l’inquietudine di poco fa e sorridendo con fare guascone. “Nessuno mi darebbe una moneta per sentirmi suonare, credetemi.”
La fissò per un istante, quasi come se avesse colto una leggera inquietudine nei suoi occhi.
“Certe sere…” mormorò fissando il cielo “… la Luna gioca a nascondersi… o a fissarti senza rispondere nulla… e la Luna di Capomazda è meravigliosamente enigmatica… come i vostri occhi, milady… chi siete veramente?” Chiese all’improvviso a Melisendra.
In quel momento un servitore giunse presso il verziere.
"Milady... rivolgendosi a Melisendra "... presto inizierà la cena... sua signoria è prossimo a raggiungere voi ospiti. Vi prego di seguirmi."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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