Mia signora, le vostre due preghiere sono perfette (suggerirei un inezia: in quella del cavaliere, di sostituire "a battere" con "ad abbattere").
Della vostra poesia, invece, benché affascinato dal vostro "sentire" (che è quello di un vera poetessa) e benché io ami il verso libero e benché io sia l'attuale amante di quella Signora, non ho apprezzato la forma troppo discorsiva. Ma va da sé che è solo una questione di gusti!
Dovreste continuare a recitare versi per noi.
Mi inchino a voi, mia signora!
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Se a ciascun l'interno affanno si leggesse in fronte scritto, quanti mai, che invidia fanno, ci farebbero pietà! (Metastasio) 
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