Spingeva il cavallo nella notte... avanti, avanti!... non poteva perdere le loro tracce. Non conosceva quella terra e nemmeno il cammino... non poteva permettersi di sbagliare!
Ai suoi fianchi, a destra e a sinistra, la boscaglia non era che un'ombra veloce e indistinta, un'onda continua e scura, come la cresta di un mare in tempesta. Il cuore di Morrigan era in tumulto. Il suo spirito le aveva sussurrato qualcosa di tenebroso e di angoscioso, già da quel momento in cui aveva interrogato la luna...
"Strega, sei una piccola strega!"
La bambina sollevò candidamente i suoi occhi colore dell'ambra, e quando li ebbe fissati su quelli della vecchia dama, la donna non aveva potuto nascondere un sussulto. Non ero occhi innocenti di bambina. Avevano sul fondo una durezza che era quella del metallo forgiato, e una strana ombra che ne velava il fondo. La donna strinse al petto la mano graffiata, sulla quale i segni rossi cominciavano ad emergere vistosi, insieme a qualche piccola goccia di sangue.
"E come potrebbe essere altrimenti? Sei figlia di quella peccatrice, nata da un'anima che brucerà per sempre all'inferno! Se tuo zio avesse avuto un po' di buon senso, ti avrebbe dovuto soffocare nella culla!"
Ma la bimba non abbassò gli occhi nemmeno un istante e il suo sguardo si fece cattivo.
"Anche voi brucerete all'inferno!" rispose con rabbia fredda e calcolata "E i vostri figli non verseranno una lacrima per..."
"Morrigan!"
Un braccio circondò la bambina e la trasse indietro, un attimo prima che la mano della vecchia dama arrivasse a colpirle il viso. L'anziana donna che era sopraggiunta in quel momento strinse la piccola contro il suo petto, mentre si rivolgeva all'altra dama che le stava di fronte.
"Lasciatela stare, è solo una bambina!" replicò con veemenza.
"Una bambina posseduta dal demonio, come lo era sua madre!"
"Una bambina che un giorno, se Dio lo vorrà, governerà questa terra! Quindi adesso lasciatela in pace e andate a finire il ricamo per quelle tovaglie dell'altare!"
La dama, a quelle parole, si zittì, e con un gesto stizzito e un'occhiataccia lanciata alla bambina, si allontanò.
La donna anziana che stringeva Morrigan sciolse la piccola da quell'abbraccia, la fece voltare fino ad averla di fronte e la guardò con uno sguardo che mescolava la comprensione ad un leggero biasimo.
"Morrigan..."mormorò con una voce indulgente che voleva esser dura "quante volte ti ho detto di non rispondere a quel modo?"
"Ma... Madelaine! Quella donna ha detto..."
La vecchia la zittì con un dito sulle labbra.
"Shhhhh... ti ho detto mille volte che la parola è un'arma più affilata della spada. Può mutare la verità in menzogna e maledire anche il sangue migliore... ricordati quello che ti ho insegnato".
La piccola annuì docilmente, come placata da quel discorso.
"Sì, Madelaine... la parola è benedizione e maledizione, è spirito e materia, memoria del passato e premonizione del futuro..."
Lo scarto improvviso del suo cavallo la distolse da quel ricordo. Tese le redini, cercando di recuperare l'andatura. Cosa aveva visto sulla sua strada il povero animale, da recalcitrare in quel modo, sbuffando carico di paura?
Girò lo sguardo intorno e il cuore le si fermò nel petto. L'ombra che aveva oscurato i suoi pensieri, quella notte, aveva preso forma nello spazio attorno a lei. Nuvole di fumo nero e denso si levavano dei tetti distrutti delle case. La rovina si dispiegava ai suoi piedi. La sensazione di una minaccia opprimente si faceva sempre più feroce e viva.
Di fronte a lei, quattro cavalieri, in piedi vicino ai loro cavalli, fissavano con desolazione uno spettacolo di morte.
Morrigan scese in fretta da cavallo e li raggiunse.
"Che cosa è successo? Che cosa... chi ha fatto tutto questo?" chiese, mentre il fiato quasi le veniva meno.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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