Fui felice quando mi accorsi che piano piano il mio uomo si stava sciogliendo, mi seguì tranquillo verso casa. Com'era naturale aperse lui la porta ma fui io ad entrare per prima.
"Vieni, entra e mettiti comodo. C'è la tua poltrona con la tua coperta lì. Io vado a cambiarmi e a lavarmi un po' la sporcizia che ho addosso. Ti porto degli abiti puliti, vuoi anche fare un bagno caldo?" dissi.
Lui non rispose e seguitava a giardarmi fisso negli occhi. Mi stupii, raramete faceva così, ne fui comunque contenta.
"Beh, accendi il fuoco intanto così oltre all'acqua per il bagno potrò preparare una buona cena" e dicendo questo me ne andai nell'alcova. Versai l'acqua nel catino e ci aggiunsi un po' di fiori di lavanda affinchè la profumassero. Era fredda, mi tamponai le ferite e mi lavai ovunque potei cercando di dimenticare l'odore di quei tre maiali... a poco a poco il dolore (interiore ed esteriore) si affievoliva.
Misi quel vestito che tanto piaceva al mio Friederich: quello verde con una scollatura generosa coperta con un leggero velo dorato.
Uscii e tornai davanti al focolare, lui aveva acceso un bel fuoco vivace e l'acqua era già calda, gli preparai la tinozza. Mi sentivo osservata. Com'ero felice, era tornato ed era lì in casa nostra, quanto lo amavo!
Iniziai a preparare la cena con quante più leccornie potessi (e possedessi) mentre lui si immergeva nell'acqua tiepida e aromatizzata...
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"Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza" Baudelaire
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