Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“...bisognerà comunque mettere al corrente di tutto sua signoria…”
Si alzò e riempì le loro coppe.
“Amavate quel cavaliere?” Domandò fissandola negli occhi. “E soprattutto… l’amate ancora?”
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Presi con riconoscenza la coppa che l'uomo mi porgeva. Senza distogliere gli occhi dai suoi gli risposi: "Credevo ci fosse del buono in fondo a quell'anima tormentata... ebbene sì, c'era una sorta di legame. Se ne avessi avuto la possibilità avrei potuto mostrargli uno spiraglio di luce in quell'animo ottenebrato dalla violenza, ma la storia andò diversamente. Ora è tardi e se sarà necessario compirò il mio dovere, lo devo a tutte le vittime di quella furia che non placai quando ne avevo la possibilità..." accennai un triste sorriso "capitano, come vedete l'amore non ha nulla a che vedere con questo." Sollevai la coppa con un sorriso ironico e chinai il capo in un brindisi, quindi bevvi, ma qualcosa dentro mi punse l'animo.
Un frastuono inaudito ci attirò verso le finestre. Seguii Monteguard nel cortile e ascoltai la triste notizia del guardiacaccia, che recava con sè un animale a me familiare... non ne vedevo uno da tanto tempo!
Mentre le parole del povero Perecourt uscivano tra singhiozzi e respiri affannosi, mi sporsi verso la bestiola impaurita e tremante. La sua pelle era piacevole al tatto e parve acquietarsi brevemente.