Il piccolo draghetto fissava incuriosito la sua nuova tana.
Osservava quel rifugio girandogli intorno, annusandolo ed osservandolo con attenzione.
Emise poi uno dei suoi strani versi e vi saltò dentro agitando la coda e le piccole ali che aveva sul dorso.
Pascal intanto era corso dentro, nel palazzo.
Talia lo ritrovò nel corridoio, ormai immerso nella penombra della sera.
E per un attimo la giovane principessa di Sygma ebbe l’impressione che Pascal non fosse da solo.
Un’immagine, una figura sembrò muoversi tra le ombre del corridoio.
Poi i luminosi occhi di Pascal fissarono l’infelice moglie del duca.
Proprio sotto uno dei tanti ritratti del palazzo.
“E’ lady Gyaia…” disse una voce alle spalle di Talia “… tanto bella, quanto sfortunata ed infelice…” è tardi, milady, forse dovreste mangiare e poi riposare…” aggiunse Izar avvicinandosi a lei, mentre gli enigmatici occhi della Granduchessa Gyaia li fissavano.