Quell’angolo di vecchia Afroagogna.
Verdi pascoli in un lussureggiante scenario, selvaggio, indomito, forte, dove una natura idilliaca regna sovrana.
Un vasto mondo di classicheggiante bellezza, capace di racchiudere i desideri più puri dell’animo di un uomo.
E la Primavera, come la stagione della giovinezza, torna a specchiarsi in questo pastorale paesaggio portando con sé i sogni più belli.
E questo verdeggiante luogo, baciato dal Sole morente che, scandendo ad Occidente, lasciava lunghe ombre che accarezzavano la vasta campagna, sembrava aprirsi al passaggio della ragazza, per poi richiudersi come a volerla proteggere nel suo ventre.
Dafne, sconvolta ed impaurita, scappava da fantasmi che parevano rincorrerla e tormentarla.
Ad un tratto sentì una voce.
“Dove vai, graziosa fanciulla? Somigli tanto alla mia adorata bambina…” disse una vecchia zingara seduta sotto una quercia “… vuoi che ti legga il futuro? Vieni qui, non temere…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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