Morrigan sorrise, suo malgrado, nonostante la gravità del suo pensiero la spingesse a perdersi molto lontano. Tuttavia la domanda di Guisgard, che era in assoluto quella che meno si sarebbe attesa, la distrasse da quel turbamento e le accese negli occhi una gioia istintiva, quasi bambina.
"Amarene..." rispose, senza nemmeno pensarci un attimo.
Ma proprio in quel momento un cavaliere entrò nella locanda...
“Sir August chiede nuovi volontari per ritornare nel Gorgo del Lagno! Avanti, cavalieri, il duca potrebbe aver bisogno di noi!”
In un attimo ci fu gran movimento nella locanda.
“Non si riesce a trovare un momento di tranquillità, qui!” esclamò Guisgard.
Morrigan si guardò intorno, confusa. Si morse le labbra con disappunto... non era donna da rinunciare ai suoi progetti, lei!
Afferrò la mano di Guisgard, senza esitare, e lo trattenne ancorato al tavolo, ancorato a sè, occhi negli occhi, con un'urgenza e con una temerarietà che faceva somigliare il suo sguardo a quello di un felino.
"Non burlatemi, vi prego... si tratta di cosa importante... e vi darò dei soldi, se volete... molti soldi! Ma ho bisogno che mi diciate se nei vostri viaggi in queste terre avete mai incontrato, o anche solo sentito parlare di quest'uomo... egli è sempre stato molto vicino al traditore, lord Cimarow, e questo mi fa pensare di poterlo trovare qui... ha una profonda cicatrice vicino all'occhio destro e un chiaro accento della Normandia... il suo nome è Saint Roche... Ivan de Saint Roche!"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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