Cercai di rimettermi in piedi il più velocemente possibile e portai la mano al pugnale semi celato dalle pieghe della mia veste. Scostai con le dita il velo e squadrai i cavalieri con un sorriso sospettoso, senza paura. Il cavaliere davanti a me era chiaramente una donna e sembrava essere il capo.
"Il vostro scherzetto per poco non mi costava l'osso del collo... ma vi ringrazio di avermi liberato di quegli uomini..." in cuor mio mi sentii morire. Mossi una mano, simulando un gesto imperioso. "E ora cedetemi il passo, cavalieri!", dissi, facendo riecheggiare la mia voce nella foresta. Una folata di vento fece scivolare i veli sulle mie spalle.
Il bracciale scintillò al mio polso.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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