Lho fissava Morrigan, mentre il gruppo dei cavalieri riportava il duca verso Capomazda.
“Sono solo un vecchio che sentiva il bisogno di allontanarsi dal mondo e dai suoli clamori…” disse “… come detto, sono solo un vecchio e non credo di poter essere d’aiuto ad una giovane spadaccina come voi.” Aggiunse sorridendo.
Intanto, Izar, dopo essere stato avvertito dell’accaduto da Finiwell e Cavaliere25, era andato in contro ad August ed i suoi con una carrozza.
L’incontro avvenne a poche miglia da Capomazda.
Il duca fu fatto salire a bordo della carrozza che, scortata dai cavalieri di August, ritornò verso il palazzo.
“Come vi sentite, mio signore?” Chiese il filosofo.
“Sto bene… la testa è ancora un po’ indolenzita, ma niente di più.” Rispose Icarius. “La ferita poi, anche quando cavalcavo, non mi ha dato eccessivamente fastidio.”
“La ferità?”
“Si, sua signoria ha riportato una ferita al fianco destro.” Intervenne August, anch’egli nella carrozza. “Infatti, se ricordate il racconto di Perecourt, lord Icarius fu ferito da uno degli assalitori prima di cadere nel Lagno.”
“Bontà Divina!” Esclamò il filosofo. “E non mi è stato detto nulla? Come state ora, mio signore? E’ una ferita profonda?”
“Non datevi troppo pensiero, il dolore è sopportabile.” Sorrise Icarius. “E… ditemi, voi chi siete?”
“Come sarebbe?”
August allora cominciò a parlare sottovoce ad Izar, raccontandogli tutti i fatti successivi al ferimento ed al ritrovamento di Icarius.
Il filosofo, udito il tutto, restò profondamente turbato e per qualche istante non disse nulla, continuando a fissare, quasi incredulo, il suo signore.
“Ciò che conta ora” disse August “è riportare sua signoria al palazzo… dove potrà essere curato.”
Izar annuì.
Si voltò poi di nuovo verso Icarius.
“Sono felice di rivedermi, mio signore… io sono Izar, consigliere di vostro zio, lord Rauger, e vostro leale servitore… state tranquillo, andrà tutto bene. Ciò che conta è che siate sano e salvo.”
“Vi ringrazio.” Accennando un lieve sorriso Icarius, senza però riuscire a nascondere l’ansia che attraversava il suo volto.
E quando furono prossimi a Capomazda, per ordine di August, uno dei cavalieri suonò l’Afragolante, il corno sacro che annunciava l’arrivo del duca.
Quel suono echeggiò sulle case, sulle chiese e sulle mura di Capomazda, fino alle torri del palazzo ducale.
Tutti allora, in quel momento, a Capomazda compresero che il loro signore era ritornato.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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