“Bisogna decidere sul da farsi…” disse Izar “… sua signoria ora è totalmente incapace di governare il ducato…”
“E chi potrebbe farlo al suo posto?” Chiese Monteguard.
“Nessuno ha l’Imperium su queste terre oltre lui…” intervenne Ravus “… i baroni e i cavalieri hanno giurato fedeltà a lui!”
“Ma lui ora non è capace di prendere decisioni!” Disse Izar.
“Potrebbe anche non recuperare più la memoria…” replicò Monteguard.
Izar restò in silenzio, mentre Ravus si segnò tre volte. “Dio non voglia!” Esclamò.
“Terremo dunque segreta questa cosa ai baroni ed al popolo?” Domandò il capitano.
“Si, assolutamente!” Rispose Izar.
“E lady Talia? Anche lei deve restare all’oscuro di tutto?” Chiese Monteguard.
“Si, anche lei.”
“Ma è sua moglie!” Esclamò Ravus.
“E’ di Sygma, signori!” Disse Izar. “Probabilmente pentita ed infelice di essere qui! E se, saputo dell’incidente di sua signoria, rivelasse tutto al priore ed al cavaliere giunti da Sygma? Non pensate a questo? Saremmo deboli e indifesi, alla mercè non di uno, ma di ben due nemici!”
“Parlate come se Sygma pullulasse di nemici pronti ad attaccarci…” fece Monteguard.
“Andiamo, capitano…” infastidito Izar “… quella terra non aspetta altro che ribellarsi e liberarsi del nostro potere. Non sono diversi da Cimarow.”
“Non sono d’accordo…”
“Capitano, non siamo qui per basarci sulle nostre sensazioni!” Lo interruppe il filosofo. “Dobbiamo basarci sui fatti! Ed i fatti sono quelli che ho elencato! Signori…” cercando di calmarsi “… capisco il vostro stato d’animo, ma ciò che faccio è solo nell’interesse del ducato… sono stato consigliere di lord Rauger ed ora lo sono di suo nipote… il bene di Capomazda per me viene prima di tutto!”
“Citate lord Rauger…” replicò Monteguard “… ma dimenticate la sua politica verso Sygma… non ripetere gli errori del passato, diceva. Rammentate? Io ed i miei discendenti siamo i signori di Capomazda e di Sygma, proclamava. Un unico popolo. Questo era il suo sogno.”
“Vedremo se sarà possibile…” rispose Izar.