Discussione: La Gioia dei Taddei
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Vecchio 23-04-2011, 17.52.15   #465
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Già, soffocarti con un cuscino…” disse Gouf col suo solito inquietante sorriso “… perché no… dopo una notte di passione… non credi che l’estasi ed il dolore siano indissolubilmente legati?”
Indossò il suo elmo e fece cenno ai suoi di seguirlo.
“Questo spettacolo, mia cara, sarà tutto per te…” voltandosi un’ultima volta verso Melisendra.
Un attimo dopo lui ed i suoi uomini si lanciarono su quel villaggio.
Vi erano poche capanne, costruite in cerchio attorno ad un rudimentale spiazzo, nel quale stavano giocando alcuni bambini.
“Guardate, dei cavalieri!” Indicò uno di loro divertito.
“Dove sono? Voglio vederli anche io!” Gli fece eco una ragazzina.
Ma quello che sembrava un gioco, divenne subito un incubo.
Gouf ed i suoi si avventarono su quei bambini come lupi famelici sugli agnellini.
Grida di paura e di dolore si alzarono in quel terribile spettacolo di atrocità e morte.
Le pesanti lame delle loro spade affondavano nelle carni dei fanciulli come fossero fatte di burro caldo.
Madri straziate dal dolore e rese folli dalla disperazione, tanto da non sentire nulla mentre gli uomini del malvagio Gufo le stupravano, maledivano se stesse ed il mondo intero.
Le capanne furono avvolte da fiamme, tra le risate e le bestemmie di quei cavalieri senza Dio.
Un bambino corse verso la stagno vicino, per fuggire alla furia di quei demoni.
Ma Gouf lo raggiunse, sgozzandolo con un colpo di spada.
“Lassù, mio signore!” Indicò uno dei suoi. “Un altro che tenta di fuggire!”
Gouf allora mirò al piccolo col suo arco.
“Dieci a uno che gli perfora il petto!” Esclamò un cavaliere.
“Per me lo prende alla testa!” Replicò un altro.
Un attimo dopo la freccia di Gof spaccò la testa del piccolo, facendolo rotolare fino allo stagno.
“Preso!” Gridò il cavaliere che aveva vinto la scommessa. “E ora paga!” Disse al suo compagno.
Gouf si voltò verso Melisendra.
“Per te, mia cara…” gridò divertito “… per te…” mentre alle sua spalle le fiamme, come sorte da un terrificante Averno, avvolgevano ciò che restava del villaggio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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