Discussione: La Gioia dei Taddei
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Vecchio 27-04-2011, 01.03.53   #500
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Icarius e Matthias restarono a fissarsi per alcuni interminabili istanti.
I loro sguardi celavano ansia, inquietudine e astio.
“Finalmente ho la gioia di incontrarvi, milord!” Disse una voce che destò Icarius dalle sensazioni che aveva provato nel vedere l’uomo giunto da Sygma. “Vi trovo bene e ne ho piacere.” Aggiunse sorridente il priore Hadoss.
Icarius lo fissò titubante.
“Non temete, mio signore…” lo tranquillizzò con un sorriso il chierico “… non mi conoscete… sono Hadoss, priore del monastero di Sant’Andrea Apostolo del Monte Sperryor…”
Icarius sorrise a quell’uomo dai capelli bianchissimi e dalla voce profonda.
“Non conosco il luogo di cui mi dite, monsignore… o forse me ne sfugge l’ubicazione ora…”
“E’ una piccola contrada famosa per il buon vino e per l’ospitalità della sua gente.” Fece il priore.
“E dove si trova?”
“A Sygma, milord.”
“Sygma…”
“Da quella contrada è giunta anche la magnifica cavalla che vi è stata donata dal mio signore e re.”
“Cavalla?”
“Ah, vedo allora che non vi è stata ancora mostrata!” Esclamò il priore.
“Affatto. Ma voi… sapete, dunque…”
“Si, milord.” Annuì il priore. “Ma ho saputo che i medici ritengono momentanea questa vostra amnesia.”
“Non è facile ignorare se stessi ed il proprio passato…”
“Posso immaginarlo… anche se qui tutto parla dello splendore e delle virtù della vostra stirpe.”
Icarius non sapeva perché, ma sentiva che poteva fidarsi di quel chierico.
“Parlatemi di Sygma, vi prego…” mormorò “… quali sono i suoi colori, i suoi profumi… parlatemi della sua terra e del suo Cielo…”
“Credo che Sygma sia uno dei posti più belli che ci siano al mondo…” sorridendo Hadoss “… la terra ha mille colori, tanti quanti sono gli stati d’animo che sanno albergare nel cuore di un uomo… una tenera e vasta campagna, adagiata su dossi, ripiani e verdeggianti colline, si apre allo sguardo di chi sa apprezzare le meraviglie del Creato… ogni stagione è unica a Sygma, capace di abbigliare a suo modo la natura.”
“Qual è la vostra preferita?” Domandò Icarius, incantato da quella descrizione.
“Io adoro l’Autunno quando giunge nella mia terra… le colline si rivestono di un lieve giallino che immerge in un incanto ogni cosa… tutto allora sembra incantato... l’aria è fresca e le serate limpide… ovunque potreste udire un gioioso canto, nato dal sibilo del vento che fende, quasi accarezzandole, le cime dei cipressi…”
“Vorrei vedere quella meravigliosa terra…”
“La vedrete, mio signore.”
“Del resto solo una terra simile poteva accogliere un fiore tanto bello…” sospirò Icarius “… un fiore capace di riempire un’intera esistenza solo con i suoi colori ed i suoi profumi…”
“Tutto ciò che vi è a Sygma è vostro, milord.”
“Possedere una cosa non vuol dire che questa sia davvero nostra…” mormorò malinconico Icarius.
E detto questo si voltò di nuovo indietro, cercando con lo sguardo Matthias.
“A Sygma mi odiano, vero?” Chiese fissando di nuovo il priore. “Siate sincero, almeno voi… mi credono un tiranno, un conquistatore, vero? O peggio, forse… un viziato ed inetto rampollo, non è così?”
“Milord… il vento può portarci l’aria mite dal mare, ma solo trovandoci presso di esso noi potremmo avvertirne il fresco profumo di sale, il suono delle sue onde e ammirare la lucentezza del Sole che si specchia sulle sue acque… a Sygma si narrano molte cose di Capomazda… lo sfarzo e la magnifica classicità delle vostre chiese, contro la severa perfezione delle nostre. La pianeggiante e verde campagna che vi circonda, così differente dalla nostra, collinare ed intrisa invece di mille e più colori. Le sterminate cittadelle racchiuse da alte e solide mura che animano e ricoprono questi luoghi, contro gli isolati borghi addormentati, sui quali vegliano alti e austeri cipressi, delle nostre terre. Anche sul vostro pane si dicono tante cose!” Aggiunse ridendo. “Ma ciò che invece vedo ora qui, davanti a me…” facendosi serio “… è una terra dove in ogni cosa regna una nobiltà senza precedenti, dove ad ogni passo si avverte la presenza di un qualcosa di Sacro che legittima ogni suo valore ed ideale. E sono certo, mio signore…” sorridendo ad Icarius “… che se a Sygma potessero conoscervi, come è capitato a me oggi, non potrebbero che amarvi.”
Icarius sorrise senza dire nulla, quando all’improvviso qualcuno gridò dal cortile.
“Accorrete! Lady Talia è andata via! E’ fuggita con la cavalla di sua signoria!”
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