Gouf guardò Melisendra.
Aveva uno sguardo cupo, freddo, ma in esso si celava anche un’angosciante malinconia.
“Perché dovrei fermarmi? Perché sei tu a chiedermelo? Chi credi di essere? Ho posseduto molte donne…” disse afferrandola per un braccio “… e tu sei una delle tante. Credi di poter vantare per questo qualche diritto particolare?”
La fissò con rabbia.
“Ricorda che tutti voi siete una mia proprietà…” continuò “… non diversi dal mio cavallo, o dalla mia spada. Le vostre vite mi appartengono! E la tua più di tutti!”
Il ragazzino intanto tentava di scappare via, ma aveva il petto e la schiena lacerati dalle frustrate.
Gouf le lasciò allora il braccio.
“E non intrometterti mai più in ciò che faccio… altrimenti ciò che interrompi lo continuerò su di te…”
Ed andò via.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|