Il banchetto era stato un autentico sfoggio di presunzione e avidità.
Solo Nyclos era riuscito a farmi sorridere. Anche se in realtà avevo cercato di apparire il più gioviale possibile.
Non era stato facile in presenza di lady Aytli, che non nascondeva la sua avversione nei miei confronti, e di Gouf, che era ancora piuttosto accigliato e tetro. Per tutta la sera avevo evitato il suo sguardo e pensato, più realisticamente, a un modo per porre fine a quella situazione. In modo definitivo.
Mi preoccupai quando sentii preannunciare l'arrivo di un misterioso informatore da Capomazda. Mi augurai che le voci sul mio ruolo in quella faccenda fossero rimaste circoscritte a quelle tre persone che ne erano a conoscenza. Ma ero inerme di fronte agli eventi. Potevo solo attendere.
La vecchia era più irritante del solito e il mio umore pessimo. La sua risata e le sue provocazioni mi fecero sbottare e le lanciai contro una spazzola. Quella, come al solito, la evitò con l'agilità di una giovincella e proruppe in un'echeggiante risata. L'ennesima.
Mi guardai nello specchio.
Quel dannato colore rosso sangue sembrava particolarmente indicato.
Scostai i capelli dal viso e cercai di assumere un'aria austera.
Quando varcai la porta degli alloggi di Gouf quasi mi aspettavo che ad attendermi ci fosse un inquisitore.
Sollevai un poco lo sguardo, ma evitai accuratamente i suoi occhi.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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