Discussione: La Gioia dei Taddei
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Vecchio 28-04-2011, 13.53.33   #549
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Icarius attese che Izar uscisse dalla biblioteca.
Era nervoso e irrequieto.
Sentiva uno sciame di sensazioni, tutte forti e più o meno indecifrabili.
Il cuore gli batteva forte, un po’ per il nervosismo, ma soprattutto per una strana emozione che egli, non sapendo attribuirle probabilmente il vero valore, definiva fanciullesca e adolescenziale.
Un po’ come quando vediamo comparire la ragazzina che ci fa battere il cuore, quella dei nostri sogni, a scuola, per quello che sarà l’indimenticabile primo appuntamento del nostro primo amore.
Icarius non era a scuola e comprendeva che quella bellissima ragazza che gli stava davanti con ogni probabilità non era il suo primo amore.
Da quel suo, per lui, misterioso passato emergevano fatti indiscutibili sulla passione che il duca aveva per le donne.
Bastava vedere le sensuali ancelle che animavano il palazzo, nella Domus Privata del duca.
Eppure tutte quelle ancelle e tutte le altre donne di Capomazda non riuscivano ad affascinarlo e nemmeno vagamente ad interessarlo.
Non più, dopo aver visto Talia.
Lei era l’unica persona con cui avrebbe voluto parlare dal suo arrivo a Capomazda ed invece, per tutta una serie di motivi, sembrava quasi impossibile da avvicinare.
Almeno fino a quel momento.
Ora lei era lì, davanti a lui.
“Milady…” disse prendendo fiato “… so che probabilmente la tua felicità non dipende da me, ma la tua incolumità si invece… c’è una guerra in atto, contro nemici che non temono nemmeno Dio e sei stata avventata ad andare da sola nella brughiera… ogni giorno i nostri cavalieri e i nostri baroni riportano i nomi di villaggi e borghi nei quali i nostri nemici hanno sfogato l’odio che provano verso di noi e verso l’intera umanità… io non posso e non voglio importi nulla, ma non permetterò a nessuno, nemmeno a te, di mettere in pericolo la tua vita… sei…” esitò un istante “… sei mia moglie e la tua vita è per me la cosa più importante… se ti fosse accaduto qualcosa io... ti prego di rammentarlo in futuro… questo… questo è quanto…” sospirò, come se si fosse liberato da un peso che stava stritolandogli il cuore.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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