"Non desidero essere più la Dama della Morte per nessuno..." dissi, cercando di spostare il focus della conversazione. "Qualunque cosa tu pensi, Gouf, non sono qui per ucciderti... di nuovo..." mentii. Non fino a quando il mio segreto fosse stato al sicuro e la sua Bestia quieta.
"Ho lasciato il mio passato alle spalle... quello che ero non lo sono più, non da quando ho lasciato la mia prigione..." rabbrividii. "Prego di non tornarci mai più... e di tenermi stretta la mia libertà il più a lungo possibile. Quello che desidero ora è solo questo." E trovare un modo per mettere in salvo me stessa e Uriel dal mio antico signore... e da te se necessario., pensai.
"Non era mia intenzione capitare in mezzo a questa guerra, ma..." stentai a credere a quello che stavo per dire."Io..." balbettai "mi trovavo a Capomazda, quando ascoltai le chiacchiere di alcuni soldati dire che un certo Cavaliere del Gufo li aveva sconfitti... poi commisi l'imprudenza di appropriarmi di quell'insignificante bracciale e imboccai una strada che mi avrebbe portato in queste terre..." ero impazzita? Sospettai di esserlo, mentre le mie labbra intessevano questa storia incredibilmente credibile.
"Non ero certa fossi tu, mi pareva impossibile, ma volli venire ad accertarmene, non so nemmeno io cosa fosse a spingermi... poi mi accorsi di essere inseguita e per poco non rischiai l'osso del collo... il resto lo conosci."
Direi che avevo spostato abbastanza l'attenzione da qualunque altro genere di sospetto. Questo avrebbe dovuto soddisfare la sua curiosità.
Mi scostai un po' da lui, attendendo una sua reazione, guardinga e attenta come un gatto sospettoso.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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