L’uomo anziano fece finta di non accorgersi del gesto di Sayla ed alzatosi si avvicinò al tavolino lì accanto.
Sopra vi erano varie bottiglie, tutte di colori diversi, con all’interno strani ed esotici elisir.
Riempì un bicchiere con uno di questi liquori e lo servì alla ragazza.
“Bevete, ragazza mia…” disse a Sayla “… questo ammansirà le vostre fatiche.”
Si avvicino poi ad un grosso tavolo rettangolare e cominciò a lavorare su alcune statuine di legno.
“Il legno è il materiale che preferisco…” fece mentre sceglieva con cura i propri attrezzi “… è morbido, si lascia lavorare, ma sa durare nel tempo…”
Levigò una statuina raffigurante un piccolo animale e poi ci soffiò sopra, come a voler spazzar via la polvere.
Ed incredibilmente, appena il vecchio posò la statuina sul tavolo, questa si animò e cominciò a muoversi.
Un attimo dopo riassunse la posa originaria e tornò immobile.
“Cosa avete, ragazza mia?” Domandò il vecchio. “Avete visto qualcosa che vi ha stupita, o meravigliata?” Sorrise. “Spesso i nostri occhi ci ingannano, mostrandoci cose irreali… non è magia, ma solo illusione…”
Rimise allora a posto i suoi attrezzi.
“Vedrete molte cose strane d’ora in poi…” aggiunse “… alcune vi sembreranno incredibili, altre terribili… starà a voi non lasciarvi incantare…”
Guardò poi il cielo che accoglieva l’imbrunire.
“La cena sarà quasi pronta…” indicandole la sala per cenare “… andiamo, sarete mia ospite… ho già fatto preparare un’accogliente stanza tutta per voi, dove potrete riposarvi fino a domani, a Dio piacendo.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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