Sayla percorse quel sentiero che attraversava l’inquieta brughiera.
Ma, forse per il silenzio che seguiva l’albeggiare, cominciò ad avvertire una strana sensazione.
La brughiera, con le sue oscure ed angoscianti ombre, sembrava un mondo misterioso ed animato da strane inquietudini.
Il vento soffiava tra gli spuntoni di rocce e le desolate distese di erba e melma, mentre gli alberi in lontananza parevano assumere le forme di paurose figure.
Proseguì ancora lungo il sentiero, senza deviare mai, fino a quando, finalmente, la brughiera cedette il passo al bosco.
E dopo un pò, la ragazza si ritrovò nella verdeggiante campagna che precedeva Capomazda.
Proseguì ancora, fino a quando avvistò le torri e le mura della cittadella fortificata.
E giunta presso la Porta dei Leoni, dove vi erano alcuni soldati di guardia, poté ammirare la superba dimora del potere dei Taddei.