Il parto era stato faticoso, le donne intorno a me parlavano, mi incitavano ma io non capivo più nulla. Era come se avessi la testa immersa in un enorme catino di acqua e mi sembrava di soffocare. Respiravo a fatica e nervosamente stringendo i denti così forte che il labbro che involontariamente si era infilato tra di essi iniziò a pulsarmi. Tuttavia ero lucida, mi fidavo nella natura e non persi tempo, ed energia, in urla o lamenti. Riversai tutte le forze nelle spinte e non ce ne vollero molte.
Un vagito mi riportò alla realtà, rilassai tutti i nervi e scoppiai a piangere per la stanchezza, per il dolore, ma soprattutto per la gioia!
Protesi subito le braccia verso il mio bambino, me lo feci dare immediatamente. Stringevo quella piccola creatura tra le braccia e piangevo baciandola. Vidi Pasuan entrare tutto affannato, gli sorrisi e scostai il lenzuolo che copriva in parte il viso del nuovo arrivato
"E' un maschio" sussurrai "Si chiama Hubert. Guarda Hubert, questo signore qui è un cavaliere, sai? Proprio come lo era il tuo papà che ti protegge dal cielo" rimasi un istante in silenzio continuando a guardare il piccolo poi guardai Pasuan e con sincera riconoscenza gli dissi
"Ti devo ringraziare, grazie per avermi protetta in questi mesi, grazie per avermi portata qui, grazie per tutto quanto! Sei una persona splendida, vorrei che questo bambino diventasse come te!"
Stesi una mano verso Pasuan
"Vieni, vieni qui..."
Baciai la piccola, morbida testa di Hubert e lo adagiai tra le braccia di Pasuan. Rimasi a guardarli, quelle due persone erano esattamente ciò che amavo di più al mondo.
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"Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza" Baudelaire
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