Discussione: La Gioia dei Taddei
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Vecchio 11-05-2011, 12.42.39   #703
Talia
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Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
“Allora, lady so tutto io? E’ tutto qui quello che sai fare? Anche stavolta Ippomene sembra abbia raggiunto Atalanta!” Scherzò raggiante Icarius, affiancando Talia. “O forse preferivi essere Dafne che fugge Apollo?” E rise di gusto.
Anche io risi... la corsa, il vento tra i capelli, la sua voce e i suoi occhi... in quell’istante mi sentii bene, lo guardai e mi sentii felice come non mi capitava più da tanto tempo...
Ma fu un istante, poi tutto precipitò.
Ebbi la percezione di ciò che stava per succedere un attimo prima che avvenisse: vidi Icarius distrarsi e Matys, che ancora non si fidava completamente di lui, si imbizzarrì... aumentò ancora il passo, tanto che per un momento il duca ne perse il controllo.
“Icarius!” gridai, schiacciandomi sul collo del mio sauro e spronandolo ad aumentare l’andatura in modo da consentirmi di raggiungerli “Tieniti, Icarius! Lasciala correre... Lasciala...”
Ma lui non mi sentì e, con un gesto istintivo, tirò le briglie.
Era l’unica cosa che non avrebbe dovuto fare... e Matys perse completamente la testa.
Con orrore la vidi iniziare a saltare e a scalciare forte, tentando in ogni modo di disarcionarlo.
Tentai di avvicinarmi ma non potevo farlo troppo...
“Buona Matys...” gridai nella lingua di Sygma, nella speranza di calmarla “Buona! Calma!”
Ma lei non sentiva, era irrefrenabile... un attimo dopo si sollevò d’impeto sulle zampe posteriori e il duca fu sbalzato a terra, cadendo duramente.
Il mio cuore si fermò.
Balzai giù dal mio sauro prima ancora che si fosse fermato del tutto e mi precipitai su mio marito...
“Stupido, stupido inutile cavallo!” inveii contro Matys passandole accanto, ora che sembrava essersi tranquillizzata.
Corsi verso il duca e mi inginocchiai di fianco a lui...
“Icarius...” mormorai, prendendo delicatamente la sua testa e le sue spalle tra le mani e adagiandomelo in grembo “Icarius, mi senti?”
Ma lui non mi rispose e un cieco terrore mi invase. Mi sentivo male... male in un modo indescrivibile. Un misto di paura, di colpa, di disperazione si impossessò di me e mi rese difficile pensare a qualsiasi cosa, sentivo solo quel dolore lancinante che mi riempiva il petto...
“Ti prego...” implorai con voce rotta, spostando piano una ciocca di capelli che gli era finita sugli occhi e carezzandogli ritmicamente il viso con la punta delle dita “Ti prego, rispondimi! Ti prego, io...” ma un nodo mi serrò la gola e mi tolse la voce, mentre l’altra mia mano stringeva convulsamente la sua spalla.
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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