Pasuan guardò Dafne mentre stendeva il capo sul cuscino, col piccolo Hubert che già dormiva accanto a lei.
“Eh? Ma si, certo…” disse imbarazzato il cavaliere “… certo, sarai stanca… riposati… io… io vado di là… buon riposo…”
Uscì dalla stanza e raggiunse sua madre e sua sorella.
“Si sono addormentati…” sussurrò Pasuan.
“Si, un po’ di riposo le farà bene.” Annuì la madre. “Ed anche al piccolo. A quell’età i bambini devono solo mangiare e dormire. Dafne avrà già allattato il piccolo, immagino.”
“Cosa? Ah, si… si certo…” farfugliò Pasuan ripensando per un attimo la scena dell’allattamento.
“Cos’hai, fratellino? Sei in imbarazzo?” Chiese maliziosa Mian.
“Io? Ma poi perché non pensi agli affari tuoi!” Rispose piccato Pasuan.
Fissò poi sua madre.
“Come fai a conoscere il suo nome?” Chiese. “L’hai chiamata Dafne… come lo sapevi?”
“Fratellino, sei imbambola oggi!” Esclamò Mian. “Avrai pronunciato quel nome non so quante volte! Anche i mobili di questa casa sanno ormai che si chiama Dafne!”
La madre annuì sorridendo.
“Ora penso che tu voglia raccontarci un po’ di lei…”
“Si, mamma… è… è una cara amica…”
“Ma tu non eri quello che non ha mai creduto all’amicizia tra uomini e donne?” Intervenne sarcastica Mian.
“Insomma vuoi piantarla!” La riprese Pasuan. “Non hai nulla da fare? Perché non pensi a preparare qualcosa di buono? Per festeggiare il lieto evento?”
Mian gli fece una linguaccia.
“Prima Dafne mi ha detto che il bambino non è tuo…” mormorò la madre.
“Si, infatti…” chinando il capo Pasuan “… l’ho portata qui perché volevo che fosse al sicuro, protetta ed amata…”
“Hai fatto bene, Pasuan.” Sorridendo la madre.
“Beh, noi possiamo ospitarla, ma ad amarla devi pensarci tu, fratellino!” Fece Mian.
“Guarda che prima o poi te lo tiro davvero quella linguaccia che ti ritrovi!” Sbottò Pasuan. “Mamma…” con un’ombra di malinconia nella voce “... l’ho portata qui perché… se dovesse accadermi qualcosa… io so che ci sarete voi a prendervi cura di lei e del bambino…”
“Così mi fai paura, Pasuan…” mormorò Mian
La madre invece lo fissò senza dire nulla.
“Guarda che non ho ancora incontrato un cavaliere capace di battermi!” Esclamò Pasuan avvicinandosi alla sorella. “Perciò non capisco cos’hai da incupirti in questo modo!” E le fece l’occhiolino.
“Non dire più una cosa simile…” abbracciandolo Mian.
“Sono un cavaliere e sapete bene che siamo nel bel mezzo di una guerra…” stringendo a sé la sorella “… sapendo che Dafne ed il bambino sono qui al sicuro con voi, io mi sentirò più tranquillo... voi quattro siete la mia famiglia, le persone che più amo al mondo… tornerò sempre da voi… lo prometto…”