Cittadino di Camelot
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Morrigan lo guardava ancora con la stessa intensità.
Adesso ne aveva avuto abbastanza di quella farsa, e finalmente era riuscita ad alterare Guisgard al punto che qualcosa era scivolata fuori dalla sua abituale maschera.
"Donna o non donna," ripetè, e adesso che era così vicina gli strinse con forza entrambe le braccia "ognuno ha le sue ragioni, ed anche io ho le mie! Non vi ho scelto perchè siete cortese o cavalleresco, ma perchè mi servite, e io servo a voi! L'onore e la cortesie sono inutili in certe faccende!"
Disse quelle parole con veemenza, quasi con rabbia, che si adattava bene al tono che lui aveva usato, ma a quel punto la sua volce si placò appena, diventando più suadente.
"So che non avete motivo di credermi, ma io vi dico... datemi una possibilità, Guisgard, e vi dimostrerò che sono la persona giusta. Sono quello che vi occorre, come voi lo sarete per me, il giorno in cui sarò io a chiedervi di fare una cosa..."
Si interruppe di colpo, si allontanò da lui.
Per un istante parve indecisa, come se stesse riflettendo su qualcosa che le oscurava i pensieri. Poi si risolse e sollevò nuovamente lo sguardo su di lui.
"Io so su di voi più di quanto voi non aveste desiderato... Lord Ardross, Lord Icarius... Lord Guisgard... occorre che continui? E so che qualcuno, in città, lavora per Lord Cimarow e i suoi. Se i sospetti dovessero cadere su di voi, nessuno dubiterebbe delle colpe di uno straniero... Guisgard, dovete fidarvi! Dovete fidarvi di me, non c'è altra strada... e siccome io so qualcosa di voi che nessun altro conosce, vi offrirò di sapere qualcosa di me altrettanto segreta... qualcosa di così celato alla vista che potrebbe esservi utile!"
Così dicendo, Morrigan prese la mano di Guisgard e la incise rapidamente con un sottile coltello che portava alla cintura. Un taglio sottile e superficiale, ma sufficiente a far cadere qualche goccia di sangue su uno strano medaglione che Morrigan aveva sfilato dal collo un attimo prima, mentre parlava.
La ragazza osservò il sangue di Guisgard che scivolava sulla superficie di madreperla, macchiando il chiarore di quella strano ciondolo. Vi passò sopra le dita e le sue labbra si mossero a disegnare un lieve bisbiglio.
"Guardate adesso..." disse, mostrandogli il ciondolo, quasi obbligandolo a fissare quella superficie...
... e su quella superficie il viso di un bambino, dagli occhi troppo chiari e dai capelli troppo scuri, che correva a stringere una donna... quella visione prendeva sempre più i contorni della realtà. Non era più soltanto riflessa nel ciondolo di Morrigan. Cresceva intorno a loro, e loro diventavano parte di essa, come inghiottiti da un sogno... e la donna strinse il bambino a sè come fosse la cosa più preziosa del mondo, e le sue labbra si mossero, piegandosi in un sorriso... “Sei la mia gioia, Guisgard… la mia unica e sola gioia, ma sufficiente per rendermi la donna più fortunata del mondo”... e quella parola, gioia, riecheggiò per un istante ancora prima che la visione sparisse in un lampo di luce, e loro si ritrovassero come qualche istante prima, l'uno di fronte all'altra, con il ciondolo tra di loro che restava sospeso, sostenuto soltanto dalle dita di Morrigan.
Lei non disse nulla, si limitò a studiare l'espressione che aveva assunto il suo viso. Per qualche minuto tra loro regnò solo un profondo silenzio, prima che la ragazza riprendesse piano:
"Adesso sapete ciò che solo un'altra persona al mondo conosce... che non so usare solo la spada! E adesso ascoltatemi bene... domani, al sorgere del sole, inizieranno i festeggiamenti per l'incoronazione di Lord Icarius. Sarà una giornata molto importante, un giorno in cui potrebbero accadere molte cose, o non accaderne affatto... ma se accadessero, molte risposte saranno date, ad entrambi! Io sarò là fin dal mattino. Cercatemi e parleremo ancora, e fino a quel momento tenete questo con voi, perchè so già che vi servirà..."
Dicendo quelle parole gli passò attorno al collo la catena che sosteneva il medaglione, che in quel momento, inspiegabilmente, era tornato ad essere lucido, brillante e innoquo. Nel fare quel gesto, Morrigan si sollevò appena sulla punta dei piedi, si sporse verso di lui e inavvertitamente gli sfiorò il viso. Si fermò di colpo, come se un pensiero l'avesse bloccata, e lo guardò con uno sguardo strano.
"Dovete fidarvi..." sussurrò, guardandolo adesso da quella distanza minima che separava i loro occhi.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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