La vecchia fissò Melisendra con uno strano ghigno.
“Gli occhi sono lo specchio dell’anima…” disse gracchiando “… i tuoi sono meravigliosi, ma la tua anima è altrettanto bella?”
Fece una smorfia e poi scosse il capo.
“Andiamo in cerca di qualche miserabile…” facendo segno di seguirla.
Aiutò Melisendra a camminare ed insieme giunsero nelle segrete del castello.
Qui entrarono in una cella stretta ed umida, dove trovarono un uomo incatenato alle pareti.
“E’ qui da non so più quanto tempo…” mormorò la vecchia “… nessuno se ne accorgerà…”
L’uomo alle catene alzò il capo e fissò le due donne appena giunte.
“Punizione o purificazione?
Espiazione oppure dannazione?
Esso sarà un angelo o un demone?
E arriva per Arcita, o per Palemone?
Fuggite, o voi stolti che siete in tempo!
Presto giungerà e il duca non avrà scampo!”
Recitò per poi abbandonarsi ad una delirante risata.
“E’ anche pazzo!” Esclamò la vecchia. “Avanti…” esortando Melisendra “… fa ciò che devi e liberalo dai suoi tormenti terreni!”