Tutta la stanza era parata con stoffa nolana, di un colore simile ad un giallo pallido e intessuta di varie tonalità di porpora.
Ovunque vi erano rotoli di stoffa dei più svariati colori e tendaggi variegati da tonalità accese e vivaci.
Un grosso scaffale era inchiodato alla parete, dal quale pendevano marionette e maschere dalle tinte risplendenti e dalla pregevole lavorazione.
Sul tavolo fermo nel bel mezzo di quell’ambiente ardeva una lampada di Fiandra e dal soffitto oscillavano abiti che sembravano provenire dai quattro angoli del mondo.
Tutte le tecniche e gli stili conosciuti, da Oriente ad Occidente, attraverso la via della seta e quella dello stagno, parevano aver ispirato quei fantasiosi costumi.
“Oh, sono dolente…” disse l’omino alzandosi in piedi “… ma temo di non potervi aiutare…”
“Come sarebbe? Ci hanno indicato questo posto per procurarci dei costumi per il ballo!” Fece Icarius.
“Mi spiace, ma ho venduto o affittato tutti i miei costumi per stasera…”
“Non è rimasto qualche altro costume?” Chiese Icarius. “Anche di seconda scelta, anche difettoso! Quel ballo è importante per noi!”
“Mi spiace, ma non posso aiutarvi…”
In quel momento entrò una donna anziana con dei cestini fra le mani.
“Cosa accade, Ramon?” Chiese a suo marito.
“Questi giovani cercavano dei costumi per il ballo in maschera, ma non ne ho più…”
“Che peccato…” mormorò la donna “… sono così carini… è un peccato che non possano andarci…”
“Si, è proprio così…”
“Insomma, non c’è proprio nulla da fare allora?” Domandò Icarius.
L’uomo scosse la testa.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|