Ricambiai il bacio con trasporto. Mi strinsi a lui con passione.
Avevo smesso di domandarmi per quale ragione provassi ciò che provavo ogni volta che eravamo vicini. Lui era l'unico che mi facesse quell'effetto, mentre tutti gli altri avevano la stessa consistenza di ombre grigie e spente. Gouf invece era la vita, la morte, la gioia e la disperazione. Ciascuno dei suoi difetti non era sufficiente a farmi desistere dall'amarlo.
Forse Freia aveva ragione... eravamo maledetti.
Mi staccai lievemente, riprendemmo fiato. Mi sdraiai accanto a lui.
"Tu ce l'hai il mio cuore..." sussurrai al suo orecchio. "Non so quale dio mi abbia fatta ciò che sono, ma tutto ciò che sono appartiene a te... divisi siamo preda dei nostri dubbi e delle ombre che ci circondano, ma insieme..." gli presi la mano e la strinsi "insieme siamo più forti."
I suoi occhi mi scrutavano quasi con sorpresa.
"Uriel... ti assomiglia tantissimo... ha un animo forte e un'indole solitaria, ogni tanto lo vedo giocare con i suoi cavalieri di legno e le sue piccole spade. Quando gli hanno donato un pony riuscivo a sentire la sua felicità." Sorrisi. "Sa bene chi sono e che tornerò a prendermi cura di lui... sa che ti ho ritrovato, è riuscito a leggermelo nella mente, e ha iniziato a domandarsi chi tu sia." Ero stranamente orgogliosa di quelle prime goffe letture. "Da qualche tempo ha iniziato a parlarmi, quando mi sente vicina. Sta imparando, è ancora goffo. Un giorno avrà bisogno di un addestramento o non riuscirà a dominarsi."
Mi sciolsi i capelli e mi alzai in piedi, per scivolare fuori dal vestito. Rimasi con una leggera veste da camera, sottile e setosa. Tornai accanto a lui.
"Il mondo è stato oscuro e ingiusto... prima che mi desse te e lui." Lo baciai.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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