“Non dovresti accenderti così…” disse Guisgard a Morrigan “… posso capire quando indossi i tuoi soliti abiti da spadaccina, ma ora quel tuo bel vestito meriterebbe un altro tipo di comportamento, più simile a quello delle dame che usano frequentare le corti dei castelli e dei palazzi di questo regn” E rise di gusto.
Sembrava aver ritrovato quel suo solito modo di fare guascone, irriverente e scanzonato.
“E poi cos’è quella storia sull’amore?” Domandò fingendosi sorpreso. “Non t’interessa? Impossibile! Anzi sono certo che avrai già adocchiato qualche bel cavaliere del ducato!” Ridendo di nuovo.
Si alzò e lasciò tintinnare una moneta sul tavolo, per poi dirigersi verso la porta della locanda.
“Non avevamo un patto noi due?” Voltandosi verso Morrigan. “Eravamo soci, no? Beh, se sei ancora di quest’avviso, allora ti conviene venire via con me… ci attende un bel viaggio in un luogo austero ed appartato… il convento di Santa Maria nell’Artoin…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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