Morrigan fece scorrere lo sguardo attorno, sfiorando il mobilio spartano e le mura spoglie della stanzetta, ma non tradì nessuno stupore. Sebbene fosse nata nobile, infatti, in quell'ultimo anno le era capitato di dormire in luoghi anche meno confortevoli di quello... e alla fine non le avevano chiesto nemmeno di cucinare, il che era di certo un sollievo per lei e un vantaggio per gli altri commensali.
Guisgard intanto, si era sporto dalla piccola finestra che dava sul cortile.
“Quando scenderemo per la cena cercherò di capire dove si trova la biblioteca…” disse “… è li che dobbiamo cercare…”
A quelle parole, l'attenzione di Morrigan tornò su di lui. Incrociò le braccia al petto e, fissandolo con uno sguardo diretto, annuì.
"Bene," rispose "e questa mi sembra la parte più facile della faccenda. A cena lascia fare a me, mi farò condurre alla biblioteca in un batter d'occhio"
Mentre lei diceva questo, Guisgard si era voltato con il suo solito sorriso beffardo e le aveva fatto l’occhiolino.
“E non darti troppi pensieri per questa notte…” aveva detto sorridendo “… non avrò molto tempo per dormire, quindi non dovrai tollerare la mia compagnia durante il tuo sonno! Ed in più potrai scegliere tranquillamente da quale lato del letto dormire!”
Per la prima volta, invece di pungersi per le sue battute irriverenti, Morrigan non rispose e sorrise. Gli sorrise dolcemente e nei suoi occhi si accese una luce diversa, intensa e brillante. Si accostò a Guisgard, senza staccare da lui il suo sguardo e senza che il suo sorriso mutasse. Gli slacciò il mantello che lo aveva protetto durante il viaggio, lo lasciò cadere su una panca e con le dita cominciò a sistemargli delicatamente la camicia.
"Darmi pensiero per questa notte?" domandò, con voce dolce, stranamente lusinghiera e sottomessa, guardandolo negli occhi da quella minima distanza "E perchè dovrei, mio caro marito? E poi... sopportarti..." mormorò, continuando ad armeggiare con i vestiti di lui, mentre le sue labbra passavano vicino all'orecchio di Guisgard "...che brutta parola, mio adorato! No, io non dovrò affatto sopportarti..."
Dicendo questo, si staccò da lui, si allontanò come per poterlo osservare meglio e i suoi occhi brillarono di un bagliore incomprensibile.
" ...e non sarà necessario che io scelga un lato del letto... mi è sufficiente scegliere il letto! Quella panca mi sembra adeguata e confortevole per il tuo riposo notturno!" esclamò, mentre la sua voce tornava infine ad essere diretta e decisa, e la sua frase si concludeva con una sonora risata.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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