Sayla era turbata e stravolta.
Gli ultimi avvenimenti l’avevano scossa profondamente.
Ad un tratto sentì dei passi e qualcuno che bussò alla porta della sua stanza.
Entrò una giovane donna.
Era molto bella.
Alta e slanciata, dalla carnagione chiara e dai modi gentili e delicati.
Aveva grandi occhi di un verde luminoso e sognante, con capelli lisci e biondissimi che racchiudevano, come uno scrigno, il viso dolce ed aggraziato.
Le sorrise e la salutò.
“Come stai? Sono lieta di trovarti meglio.” Disse.
Parlava perfettamente la lingua del posto, ma aveva un accento straniero, simile a quello di lady Talia.
Sayla pensò che si trattasse di qualche servitrice della Granduchessa, che aveva seguito la sua padrone da Sygma.
“Posso farti un po’ di compagnia? Magari farci compagnia a vicenda…” continuò “… così resterò qui fino a quando ti sarai addormentata…”
Si sedette accanto alla ragazzina e la pettinò dolcemente.
Sembrava avere molta dimestichezza con i bambini.
“Sei molto carina, sai…” sussurrò mentre le sistemava i capelli “… ho un bambino che ha dei capelli belli come i tuoi… ora si sarà addormentato… tra un po’ dovrò tornare da lui… ma c’è tempo…” le sorrise di nuovo “… se vuoi posso raccontarti una storia… dai stenditi e riposa…”
“Come ogni mattina il duca usciva all’alba per cavalcare il suo splendido destriero dal manto argentato.
Attraversava il Viale dei Tigli e poi quello dei Ligustri, per poi recarsi in un luogo speciale e santo, dove era apparso il Primo Arcangelo di Dio e dove ora sorgeva un santuario a lui dedicato.
Qui restava a pregare fino a quando non giungeva la sua amata Rasyel.
Ma quella mattina non sarebbe giunta, perché lui era altrove.
Il marito di lei, sir Brajley, aveva scoperto tutto ed impugnando il diritto aristocratico aveva potuto sfidare il nipote di lord Rauger per difendere il suo onore.
Il luogo in cui si sarebbe tenuto il duello fu scelto dall’offeso… era presso una chiesetta che sorgeva tra Capomazda e la capitale del regno.
Ma lord Andross non giunse mai per il duello… egli, come tutti i nobili Taddei, pagò con la vita l’aver incontrato il vero amore… fu infatti ritrovato senza vita la sera, nei pressi della campagna che circondava il palazzo ducale… col volto orrendamente sfigurato dall’orrore che da secoli perseguita e punisce il nobile e tormentato sangue della sua famiglia…”
Sayla si addormentò subito e senza che il suo sonno venisse turbato da incubi o visioni.
Fu svegliata poco dopo dall’arrivo di Lho.
“Come stai? Riposato bene?” Domandò l’uomo.
Ma in quel momento la ragazzina si accorse di un quadretto a cui non aveva fatto mai caso.
Era ritratta una donna.
La stessa giunta poco prima e che le aveva raccontato quella triste storia.