Dafne era immersa in quello sconfinato prato, dai mille colori e dagli intensi profumi.
La leggera brezza che accarezzava i fiori e l’erba, portava con sé un fiume di petali che sembravano vibrare e luccicare come una pioggia di coriandoli.
Scendevano su Dafne, investendola con la magia di quella vivace tonalità di colori.
Ad un tratto quella brezza portò con sé un profumo diverso.
Lei subito riconobbe il profumo di Pasuan.
Il cavaliere si avvicinava sorridendole.
“Stavi nascondendoti da me? Si, è così…” disse porgendole la mano ed aiutandola ad alzarsi “... c’eri quasi riuscita tra questi fiori… ma sfortunatamente per te nessuno tra essi è bello e colorato abbastanza per arrivare ad oscurarti…”
In quel momento suonò una campana.
“E’ tutto pronto…” le sussurrò “... non ci occorre altro... un prete, una chiesetta e…” le mostrò il pugno chiuso “… soffiaci sopra, Dafne…”
Lei soffio divertita.
“Magia!” Sorridendo lui e mostrandole cosa aveva nel pugno.
“Un… un anello…” sussurrò lei.
“Si, un anello…Dafne, dimmi di si…”

In quel momento il piccolo Hubert cominciò a piangere, svegliando Dafne da quel sogno.
Si era infatti addormentata accanto al letto di Pasuan.
Poco distante, intenta a portare altra acqua fresca con cui asciugare il sudore dal volto di Pasuan, c’era Llamrei.