Melisendra riposò nella sua stanza.
Il sonno fu tutto sommato tranquillo.
Sognò qualcosa, ma al suo risveglio non ne conservava ricordo.
Solo uno sfocato susseguirsi di figure e sensazioni.
Fu svegliata dall’arrivo della vecchia servitrice.
“Hanno portato al castello quel terribile macchinario…” disse mentre lasciava accanto al letto un vassoio con una tazza di latte caldo ed una brocchetta di miele “… quell’ariete è mostruoso… ormai attendono solo il ritorno di quella donna per conoscere il momento giusto per sferrare l’attacco decisivo a Capomazda…”
Parlava di Aytli.
Sarà giunto il suo segno a Monteguard?
Sapranno ora a Capomazda del piano di Aytli?
Queste cose si chiedeva Melisendra.
“Lui ti attende…” continuò la vecchia “… appena sarai pronta raggiungilo…”
Fece per uscire, quando all’improvviso si voltò verso di lei.
“Avevo un figlio anche io…” mormorò “… riuscì a tenerlo nascosto per un pò... lo sfamavo rubando il cibo dalla tavola del mio padrone, ma un giorno fui scoperta… invocai la morte, ma questa fu un privilegio concesso solo al mio bambino… non pensavo si potesse fare tanto male ad un’anima innocente… per questo mi strappai l’utero… conoscere le oscure arti è spesso una possibilità che il destino ti da, per allontanarti dal mondo e dalle sue miserie… Cimarow è un uomo malvagio… richiederà molto sangue in cambio di quello di suo fratello…”
Restò in silenzio per qualche istante, per poi andare via.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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