Lho fissò prima il cielo da una delle finestre, poi il volto di Sayla.
“La maledizione…” disse “… tutti ne conoscono l’esistenza, dici? Può anche darsi… io ho vissuto per anni lontano da Capomazda, in un luogo abbandonato dagli uomini e dal Cielo… e forse davvero in queste terre si cela qualcosa di oscuro e malvagio… chissà...”
Accennò un sorriso con quella sua aria mite e riflessiva, che nascondeva in realtà un attento osservatore.
“Chi sei, mi chiedi? Io credo che tu sia una ragazzina molto intelligente e sensibile…” continuò “… e la sensibilità è un grande dono che ci permette di comprendere gli altri ed il mondo che ci circonda…”
In quel momento qualcuno bussò.
“Gli uomini di sir August non sono ancora tornati…” disse Gervan a Lho “… ormai sono giorni che non abbiamo notizie su lord Icarius e lady Talia...”
“Uscirò io a cercarli…” mormorò Lho “… conosco bene il bosco e la brughiera…” e fissò la giovane Sayla.