“Gyaia…” disse Icarius “… la principessa di Sygma e moglie di lord Ardeliano…”
Si voltò verso Talia quasi turbato.
“Sembra che qualcosa di misterioso attraversi e frequenti i tuoi sogni…” mormorò “… qualcosa che pare aver avuto origine proprio con Ardeliano e Gyaia… e che quindi è legato anche noi due…”
Fissò poi la statua di Santa Lucia.
“Si, quei libri che Izar tiene nascosti… forse hai ragione… possono essere un tassello mancante in questo oscuro mosaico… appena a Capomazda li consulteremo…”
Ad un tratto i due udirono dei rumori provenire dalla navata.
Qualcuno, un attimo dopo, uscì dal vecchio confessionale che si trovava subito prima del presbiterio.
Un’austera ed elegante figura, dal nobile portamento e dai modi aggraziati, apparve davanti a loro.
Poi, con un gesto delicato scostò il velo che la copriva e svelò il suo volto.
Si mostrò una bellissima giovane donna.
Era una creatura pallida e bionda, dai tratti dolci e dagli occhi di un caldo azzurro.
Le labbra erano vellutate come pesche e risaltavano su quel suo pallore d’alabastro, mentre i capelli, inanellati e dorati, scendevano delicatamente sulle spalle, conferendo a quella visione candore e grazia.