Lho e Sayla lasciarono il palazzo prima e Capomazda poi.
Giunsero presso il grande bosco, spingendosi poi quasi ai confini della brughiera.
“Meglio stare all’erta…” disse Lho “… il cadavere di quello sventurato che sir August aveva creduto essere sua signoria è una prova che in queste terre sta succedendo qualcosa… la ferocia con cui quell’uomo è stato ucciso ci impone di essere cauti…”
Proseguirono lungo il sentiero, quando udirono un rumore di armi.
Giungendo in una radura, videro due cavalieri intenti a combattere.
Si battevano animatamente, senza risparmiarsi.
“Messeri!” Gridò Lho.
Ma i due non accennavano a fermarsi.
“Scorterò io milady in chiesa per il Primo Venerdì del mese!” Urlò uno dei due.
“Non potrai, perché io ti renderò un cadavere prima di Venerdì!” Replicò l’altro.
Le loro corazze avevano ammaccature e tagli ovunque, dai quali sgorgava sangue.
Eppure, nonostante quelle ferite, i due non smettevano di combattere, come se fossero animati da un odio profondo ed insanabile.
Lho allora fece cenno a Sayla ed i due ripresero il cammino.
Continuarono a seguire il sentiero, quando ad un tratto Lho si guardò intorno perplesso.
“Eppure ho la strana sensazione che stiamo girando in tondo…” mormorò.
Poco dopo, a conferma di quella bizzarra sensazione, Lho e Sayla si ritrovarono di nuovo nella radura in cui i due cavalieri si stavano battendo.
Ma ora quei due contendenti erano accasciati al suolo, senza vita e con i corpi flagellati dal loro reciproco ed innaturale odio.
“Che incanto è mai questo?” Si domandò Lho, mentre un sinistro silenzio era calato attorno a loro.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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