Guisgard e Morrigan cominciarono a cercare tra i volumi impolverati ed i codici consumati dal tempo.
L’oblio e l’umidità avevano danneggiato molti preziosi scritti e diverse inestimabili incisioni.
Guiagard, ricordandosi le parole di poco fa di Morrigan, fissava continuamente il suo medaglione, come se cercasse in esso risposte ed aiuti.
Restarono nella biblioteca diverse ore, fino a che avvertirono stanchezza e scoramento.
Ad un tratto il frate intento a copiare gli scritti si alzò ed uscì dalla sala.
Ma da uno dei volumi posti sul suo scrittoio si notò sporgere qualcosa.
Un foglio.
Guisgard si avvicinò e lo aprì:
“Lord Rauger ha imposto a voi fratelli di non concedere ulteriore ospitalità a quella donna e al suo bambino.
In ballo vi è qualcosa di grande, fratelli, qualcosa intimamente legato alle sorti del ducato di Capomazda.
Un bambino illegittimo è una sciagura in tempi difficili come questi.
Se un giorno dovesse avanzare diritti nessuno potrebbe muovere obiezioni.
Lord Ardross non potrà divenire Arciduca fino a quando non avrà lasciato quella donna.
Questa è la volontà di sua signoria.
Alcuni cavalieri stanno giungendo da Capomazda e ad essi consegnerete quella donna ed il suo bambino.
Saranno poi condotti a nord, in una località segreta e sconosciuta per restarvi fino al dì della morte.”
Abate Ravus.
Guisgard strinse nel pugno quel foglio per la rabbia.
“Maledizione…” mormorò “… perché? Perché?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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