Discussione: La Gioia dei Taddei
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Vecchio 01-06-2011, 04.00.53   #1049
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Amor, ch'a nullo amato amar perdona...
(Divina Commedia, Inferno, Canto V, 103)

La misteriosa lady Layla lanciò uno sguardo enigmatico verso Talia.
“Una maledizione…” disse con un sorriso compiaciuto “… certo, essa è reale come lo è questo luogo, come lo siamo noi… la maledizione esiste da sempre, come il peccato, come il dolore, come la morte stessa… essa è evocata dalle miserie e dalle debolezze umane e ne condanna l’infima natura davanti agli occhi di Dio…”
Fece qualche passo in avanti verso i due sposi, senza che quel sorriso indecifrabile abbandonasse il suo bellissimo volto.
“Tutto attorno a voi è intriso di quella maledizione…” continuò “… ma voi fate finta di ignorarla…” fissò allora il bellissimo costume di Talia “… Ragione…” sussurrò “… siete colta e raffinata, milady… i vostri occhi sono luminosi ed acuti ed i vostri modi sono impregnati dei più alti principi della cortesia… siete una splendida Ragione… ma, ahimé per voi, la ragione non può nulla in tutto questo… ecco il vostro dramma…”
“Parlate con parole oscure e sfuggenti, milady…” intervenne Icarius.
“Siete voi che non le comprendete!” Lo interruppe lei.
“Sembrate ben conoscere la maledizione di cui parlate…”
“Si… la conosco…” mormorò lei, come se le parole le morissero sulla bocca.
“Di cosa si tratta?” Chiese Icarius. “In nome del Cielo, ditecelo!”
“La maledizione altro non è che il peccato e la sua pena…” sussurrò la donna.

“Questo ritratto è… è magico...” disse Gyaia, rapita dalla bellezza di quel quadro “… resterei a fissarlo per ore… forse per sempre...”
Ardeliano lo fissava invece in silenzio.
“Raccontami di nuovo la sua storia...”
“E’ in realtà una leggenda…” mormorò lui “... fu voluto per rappresentare un sogno... il sogno più grande che un uomo possa fare… e come tutti i sogni appare indefinito, mutevole, etereo... proprio come i sogni sembra sfuggire ai desideri umani... è rimasto incompleto... ma secondo la leggenda chi riuscirà a terminarlo conoscerà l’amore vero, la felicità senza fine, la gioia eterna...”
Gli occhi dei due erano persi e rapiti dall’incanto di quel ritratto.
I due amanti raffigurati, fissati per sempre in quello spazio assoluto ed indefinito, sembravano sul punto di prendere vita, di animarsi e rendere vero quel ritratto.
“Adoro questa leggenda...” sussurrò Gyaia, per poi stringersi al marito.
Amava poggiare la testa contro il petto di lui e giocare col suo mantello, nascondendosi il volto.
“Amore santo...” fissandolo e sorridendo “... lo completeremo noi due, vero? Daremo finalmente un volto ai due amanti del ritratto… i nostri volti… e dopo aver completato il Ritratto del Bacio saremo felici per sempre...”
Ardeliano non disse nulla, restando a fissare quel quadro mentre mille inquietudini attanagliavano il suo animo...

“Cosa significano queste vostre parole, milady?” Domandò Icarius.
“L’amore è il ben più prezioso” rispose lei “e come tutte le cose di valore ha un prezzo… una vita senza amore è come il cielo senza il Sole, la Luna e le stelle… è come un uomo senza cuore, un verziere senza fiori, uno scrigno senza più gioielli… l’amore rende vivi… e la vostra stirpe l’ha rifiutato, maledicendo se stessa, questa terra e tutti coloro che vi abitano…”
“Non comprendo…” scuotendo il capo Icarius “… perché continuate a fare giri di parole? Voglio conoscere tutta la verità!”
Layla lo fissò con un inquietante sorriso.











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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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