Gouf la seguì e la raggiunse.
Le afferrò un braccio per fermarla e la schiaffeggiò.
“Credi davvero di poterlo fermare o intimorire con questi giochetti di prestigio? No, sai bene che non puoi…” disse “… lui è troppo potente… ma è lontano … ormai sono anni che non si mostra… forse sarà morto, chi può dirlo… ma tu continui a vivere con questa paura… l’hai reso un fantasma… un fantasma destinato a tormentarti in eterno… e vuoi rendere vittima di questa ossessione anche tuo figlio…” la fissò con durezza “… sei una sciocca, Melisendra… una sciocca… se anche quell’uomo fosse vivo… se dovesse ritornare dall’Inferno, non potrebbe mai far del male a te ed al bambino… perché io non lo permetterò…”
Prese il pugnale dalle sue mani e lo fissò.
Il simbolo del gufo sembrava scintillare in quell’inquieta notte senza sogni.
Tornò a fissarla per qualche altro istante, poi scosse il capo e tornò verso la locanda.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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