Gouf osservò i rami cadere mozzati a terra.
Fissò poi Melisendra, con ancora il sapore della bocca di lei sulla sua.
“Cosa cerchi ancora qui, cavaliere? Dimmelo!” Disse quell’uomo avvolto nel suo nero mantello.
“Sono qui per prendere la donna e…” Gouf lo fissò con odio “… la tua vita!”
“Stolto mortale…” ridendo l’oscuro signore “... credi che quell’armatura possa davvero proteggerti in eterno? Se il mio piano è fallito è solo perché questa sciocca donna è stata incapace di attuarlo! Ma presto me la pagherà...”
Gouf spostò in un attimo lo sguardo verso Melisendra, per poi portarlo di nuovo su quell’uomo.
“Voglio quella donna…” mormorò il cavaliere.
L’uomo si abbandonò a quella sua delirante ed agghiacciante risata.
“E’ stata lei a tentare di ucciderti, cavaliere…” disse “… lei ti ha tradito...”
Gouf lo fissava senza tradire emozioni.
“Ed ora sarà lei a dirti cosa vuole…” continuò l’uomo “… avanti, Melisendra… diglielo… digli che verrai con me di tua spontanea volontà…”
In quel momento un volto, un nome attraversò la mente ed il cuore di Melisendra… Uriel.
“Si… verrò con te, mio signore…”
Quel ricordo, come un lampo, tornò ad infiammare per un attimo Gouf.
Le si avvicinò allora e prese il polso di lei fra le sue mani.
“Una donna non dovrebbe mai maneggiare la spada di un uomo…” mormorò massaggiandole il polso “… essa è la sua più fedele compagna… forse l’unica di cui un uomo possa fidarsi… forse l’unica che non tradisce mai…”
Un attimo dopo riprese la strada per la locanda, lasciando Melisendra alle sue inquietudini.